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n.1/2011 Un incontro sulle rivolte del Nord Africa

UN INCONTRO SULLE RIVOLTE DEL NORDAFRICA

Quali sono le potenzialità delle rivolte tunisine ed egiziane? Potrà scaturirne un reale percorso di modernizzazione e democratizzazione? In quali, tra i paesi vicini, potrebbero più facilmente propagarsi? Qual’è il ruolo della comunità internazionale, e quale dovrebbe essere?
Su queste e su altre domande si è sviluppata una riflessione al Centro “In Europa” mercoledì 26 gennaio attraverso un incontro tra diversi soggetti del mondo accademico e culturale, che hanno tentato di approfondire cause e dinamiche degli avvenimenti.
Sono intervenuti studiosi originari proprio dei paesi in questione, come il professor Nasser Ismail, egiziano, il professor Simohamed Kaabour, marocchino, il professor Pejman Abdolmohammadi, di origini iraniane, la mediatrice culturale Mongia Ghidaoui, tunisina, e il giornalista Karim Metref, algerino.
Sono emersi con particolare rilievo i temi del protagonismo dei giovani nelle rivolte, non soltanto come dato anagrafico ma come elemento caratterizzante e determinante delle stesse, e dell’ambiguità complessiva dell’atteggiamento della comunità internazionale e in particolare di quell’Europa che in ottica mediterranea si pone inevitabilmente come interlocutore politico privilegiato di questi paesi.
L’incontro si è giovato anche dei contributi di studiosi ed esperti italiani, come la professoressa Maria Grazia Bottaro Palumbo e Vittorio Guandalini, ex consigliere di Delegazione della Commissione Europea a Tunisi. Ha moderato l’incontro Carlotta Gualco, direttore del Centro “In Europa”.

A cura del Centro In Europa

 
 
 
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